Dal lancio di Pokémon Go, Niantic è riuscita a legare giocatori e appassionati in grandi Community, creando così un’atmosfera di pace e amicizia.
D’altro canto però, questa situazione ha stravolto negativamente la vita quotidiana di detentori di proprietà private e pubbliche che hanno sollevato, in America, una causa contro la casa madre.
Pochi giorni fa, precisamente il 6 settembre 2019, i due fronti hanno raggiunto un accordo che vede una revisione totale del regolamento che ordina le richieste di nuovi PokéStop e portali e che Niantic è costretta a rispettare per i prossimi 3 anni.
A tale proposito ricordiamo che attualmente i nuovi PokèStop possono essere richiesti solo dai giocatori di Pokémon Go al livello 40 di alcune nazioni (Italia per il momento esclusa), o dai giocatori di Ingress di livello 10 o superiore.
Andiamo a vedere nel dettaglio i cambiamenti e le nuove norme.
RECLAMI E RICHIESTE RIMOZIONE POKÉSTOP
- Niantic ha l’obbligo di rispondere entro 15 giorni alle richieste di rimozione e deve coprire il 95% dei reclami annuali;
- Niantic deve rimuovere qualsiasi PokéStop che si trovi nel raggio di 40 metri rispetto ad un’abitazione unifamiliare. Tale rimozione deve avvenire entro 4 giorni lavorativi dall’accettazione della richiesta ricevuta;
- Niantic deve avere un database dove conservare reclami o richieste di rimozione di un POI (Point of Interest) per un minimo di 1 anno dalla data del reclamo.
I POKÉSTOP PRESENTI ALL’INTERNO DI PARCHI PUBBLICI SARANNO LIMITATI DAGLI ORARI DI APERTURA
- Niantic deve avere un meccanismo dove i proprietari di parchi pubblici possono richiedere degli “orari di lavoro” per i Pokéstop collocati all’interno di essi;
- Tali Pokéstop saranno accessibili solamente durante le ore di lavoro richieste e saranno disattivati nell’arco di tempo rimanente;
CAMBIAMENTI PER I RAID
- I raid dovranno avere delle schermate di gioco che ricordino ai giocatori di essere rispettosi nei confronti dell’ambiente e con gli altri.
ALTRI CAMBIAMENTI
- Niantic aggiungerà alla schermata di accesso al gioco nuovi avvisi, come “Rispetta i membri della comunità del mondo reale mentre giochi a Pokémon Go“.
Le nuove norme sono in vigore da venerdì 6 settembre 2019; Niantic aggiornerà l’OPR (Operation Portal Recon) il più presto possibile per includere l’opzione di rifiuto per troppa vicinanza ad abitazioni private unifamiliari.
Sebbene questa sentenza si sia svolta negli Stati Uniti, si prevede che le nuove regole verranno applicate in tutto il mondo. Molto probabilmente a tutto ciò conseguirà un deciso rallentamento dell’approvazione dei nuovi PokéStop. Speriamo quindi in un miglioramento del sistema di revisione che porterebbe dei tempi più celeri.
CONSIDERAZIONI FINALI
(a cura di DamyZoriginal)
Da valutatore OPR e giocatore affezionatissimo di Pokémon Go mi permetto di irrompere nell’articolo di Martina per precisare alcuni punti e dire la mia personalissima opinione.
Innanzitutto la rimozione dei portali (Pokéstop o palestre che siano) non è mai stata semplice in passato, nonostante le mille segnalazioni. Sono stati facilmente rimossi solo i portali che risultano “pericolosi” come quelli posizionati su rotonde o su zone in assenza di accesso pedonale sicuro. Nel caso, invece, di portali in abitazioni private, non è poi così semplice.
Dal 6 Settembre 2019 quindi, Niantic dovrà semplicemente rispondere più celermente alle richieste di rimozione di Pokéstop che vanno a invadere le abitazioni private, ma solo se è il proprietario della casa stessa a richiederne la rimozione. Niantic, infatti, andrà a richiedere i documenti d’identità del segnalatore e agirà solo se risulta abitare nella casa in questione (o essere il vero gestore del parco) e se si tratta di abitazione unifamiliare. Il rischio di rimozione di portali per puro “dispetto” non è poi così alto. Inoltre, già al momento è alquanto difficile avere un portale all’interno di un’area privata, in quanto gli attuali valutatori sono particolarmente sensibili a evitare che ciò accada, nel pieno rispetto delle linee guida.
Qual è il rischio quindi?
Noi valutatori di portali siamo curiosi di sapere quanto queste novità possano ritorcersi contro una grossa percentuale di portali che si trovano sì entro 40 metri da suolo privato ma che, finora, sono sempre stati approvati in quanto non pericolosi per la proprietà privata in sé. Parliamo in particolare di portali più che legittimi come, ad esempio, le teche religiose, esposte su un muro esterno di un appartamento e perfettamente raggiungibili da suolo pubblico senza violare alcuna legge (esclusi quindi quelli all’interno di cancelli unifamiliari); o anche dei bellissimi murales su muri di abitazioni che abbelliscono le nostre cittadine.
Questa causa che Niantic ha perso porterà maggior controllo da parte dell’azienda sì, ma siamo pronti a scommettere che non ci saranno grossi cambiamenti e che sarà alquanto raro perdere Pokéstop o palestre; a meno che non siano davvero segnalati da cittadini infastiditi dalla propria area privata invasa da allenatori e agenti.
Per il resto, noi valutatori continueremo a valutare come se niente fosse, nel pieno rispetto della missione di espandere la rete di portali (Pokéstop e Palestre). E lo faremo seguendo le linee guida Niantic come sempre fatto, e ponendo attenzione alla sicurezza di giocatori e non.